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Il contesto

L’Istituto Statale Comprensivo “Molise Altissimo” di Carovilli è sorto nell’anno scolastico 200-01 dalla fusione degli istituti comprensivi di Capracotta e Carovilli.

Il bacino di utenza, ampio ed abbastanza omogeneo sia nella configurazione orografica che nell’aspetto socio – economico – culturale, attualmente comprende 13 comuni appartenenti
– alla Comunità Montana “Alto Molise” (Carovilli, Capracotta, Pietrabbondante, San Pietro Avellana, Vastogirardi);
– alla Comunità Montana “Centro Pentria” (Forlì del Sannio, Miranda, Pesche d’Isernia, Pescolanciano, Pettoranello del Molise, Roccasicura);
– alla Comunità Montana Sannio (Carpinone, Chiauci).

È un territorio montano che presenta rilievi imponenti nella zona di Capracotta (M. Campo – 1746 metri; M. Capraro – 1730 metri s.l.m.) ed oscillazioni altimetriche piuttosto accentuate. Include la parte alta dei bacini idrici del Trigno e del Verrino.
La vegetazione naturale è costituita principalmente da abetine, foreste di latifoglie, praterie cacuminali.
In quest’area incontaminata e selvaggia si sono sedimentate le innumerevoli tracce delle civiltà succedutesi nei secoli.
Le effettive potenzialità di questo ingente patrimonio naturalistico ed archeologico restano da valutare e da riconsiderare, per uno sviluppo in termini di turismo e di economia.

Risorse archeologiche e paesaggistiche

In quest’area, tuttora incontaminata e ricca di risorse paesaggistiche, nel corso dei secoli si sono sedimentate le grandiose testimonianze di famose civiltà. Le effettive potenzialità del cospicuo patrimonio naturalistico ed archeologico restano da valutare e da riconsiderare, per uno sviluppo in termini di turismo e di economia.

Aspetti socio – economici

L’artigianato locale, un tempo florido, non ha retto allo spopolamento dei centri e alla competizione dell’industria. La scarsa produttività del lavoro, la frammentazione dei fondi e la polverizzazione delle aziende hanno finito con il relegare l’agricoltura e la zootecnia ad un ruolo marginale. Il debole tessuto economico fondamentalmente è imperniato sul terziario pubblico e su un settore secondario in crisi da anni. Esso risulta connotato da tassi occupazionali bassissimi nonché dalla massiccia diffusione del lavoro saltuario, spesso sommerso e poco remunerativo. Aumenta, specialmente per i giovani, la povertà relativa; parallelamente si moltiplicano e si estendono le sacche d’indigenza reale.
Le trasformazioni strutturali dell’economia hanno determinato l’ineluttabile tramonto dell’orizzonte valoriale che caratterizzava l’universo agro-pastorale. Al contempo hanno proiettato la donna nel mondo del lavoro cambiandone ruoli e aspettative. Accanto al modello nucleare, si diffondono sempre più le famiglie allargate o monogenitoriali e i problemi della “terza età” tendono ineluttabilmente ad assumere una connotazione sociale. Nuove forme di analfabetismo primario, circoscritto al settore delle tecnologie e dei linguaggi multimediali, si sovrappongono all’analfabetismo di ritorno. Nei contesti più deprivati, dove si riscontrano bassi livelli di scolarizzazione e di consumi culturali, le famiglie non sempre garantiscono supporto e stimoli adeguati all’apprendimento. Esse, pertanto, delegano, alla scuola, carichi crescenti di responsabilità educative che spesso confliggono con la limitata disponibilità di tempo e di risorse.

Andamento demografico
Accanto ad un regresso demografico, intenso e di antica data, si registra un preoccupante invecchiamento della popolazione associato a bassi indici di natalità. Ridottosi il flusso migratorio verso le altre regioni o i paesi esteri, la popolazione dei piccoli centri ha subito l’attrazione della città capoluogo di provincia e del suo hinterland. Nell’ultimo decennio il fenomeno dell’immigrazione ha interessato in modo sempre più marcato il comprensorio dell’Istituto. Grazie anche ai dispositivi di ricongiungimento, in molti comuni cresce la presenza di nuclei familiari “stranieri” o “misti” che generalmente risultano ben integrati nel tessuto socio-economico.